Fatturazione elettronica

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Il 1° gennaio 2019 entrerà in vigore il sistema della “fatturazione elettronica”.

Anche gli Enti ecclesiastici saranno obbligati ai nuovi adempimenti ma occorre valutare la situazione del proprio Ente in quanto, come vedremo di seguito, sono previsti comportamenti e adempimenti diversi in funzione del fatto che la Parrocchia sia in possesso o non sia in possesso di partita IVA:

 

  • l’Ente ecclesiastico che svolge unicamente attività istituzionale di religione e culto (come indicato all’art. 16 lettera a) della Legge 222/85), in possesso del solo Codice Fiscale, è da assimilarsi ad una persona fisica (consumatore finale);
  • l’Ente ecclesiastico che, oltre all’attività istituzionale di religione e culto svolge una o più attività commerciali, quindi in possesso anche di partita IVA, è da assimilarsi ad un’azienda che svolge attività commerciale (soggetto passivo IVA) relativamente a tali attività.

 

Di seguito gli elementi di massima, affinché le parrocchie, con i propri consulenti e collaboratori, possano orientarsi sulle procedure.

 

TIPOLOGIA DI FATTURAZIONE

 

Esistono, nella moderna terminologia, due sigle di interesse utilizzate per identificare le diverse situazioni che si possono presentare nell’ambito della circolazione delle fatture attive (da emettere) o passive (da ricevere):

 

  • B2B – equivale all’espressione Business to Business.

Si tratta di una fattura tra due soggetti che svolgono, anche in via non esclusiva, un’attività commerciale (es.: aziende, enti pubblici, professionisti, ecc.). Relativamente agli Enti ecclesiastici, B2B può esistere solo nel caso di una Parrocchia con partita IVA (scuola, cinema, teatro, casa di riposo, ecc.) che provveda ad emettere fattura a un’altra realtà con partita IVA oppure che riceve una fattura da un’azienda o da un professionista a seguito dell’acquisto di beni o servizi nell’ambito della propria attività commerciale (es.: i pasti per la scuola e/o altri acquisti di beni e servizi per eventuali attività commerciali svolte, ecc.);

 

  • B2C – equivale all’espressione Business to Consumer.

Si tratta di una fattura tra un soggetto che svolge un’attività commerciale e un consumatore finale. È il caso di tutte le fatture che verranno inviate alla Parrocchia per il solo ramo istituzionale. La Parrocchia per la sua attività di culto e pastorale (ovvero quando agisce unicamente con il solo codice fiscale per le sue attività proprie) è da intendersi un consumatore finale. Ovviamente, in questo caso la Parrocchia non può emettere fattura, non è in possesso di partita IVA, ma riceverà fatture da terzi per i servizi richiesti.

 

ENTI IN POSSESSO DEL SOLO CODICE FISCALE

 

La Parrocchia in possesso del solo codice fiscale è da intendersi un consumatore finale (che acquista il bene o il servizio al di fuori di un’attività commerciale o professionale), conseguentemente non deve comunicare al fornitore né un indirizzo di PEC, né un Codice Destinatario.

Il fornitore deve redigere la fattura con il sistema informatico e nel campo Codice Destinatario indicherà 0000000. Inoltre il fornitore deve inviare la fattura tramite SdI (Sistema di Interscambio flussi dati) ma deve consegnare alla Parrocchia una copia su carta e deve ricordargli che la fattura originale è quella elettronica che può essere consultata e scaricata dall’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate.

In sostanza per le Parrocchie o Enti Ecclesiastici che svolgono unicamente attività istituzionale, non cambia nulla nel concreto (la fattura deve continuare a essere su carta e consegnata a mano, per posta o via mail normale, non PEC).

La fattura originale (che può servire per eventuali detrazioni fiscali, garanzie di acquisti, ecc.) è da considerarsi unicamente quella elettronica conservata all’interno del sito dell’Agenzia delle Entrate nell’area di accesso dedicata.

 

Come accedere all’area riservata dell’Agenzia delle Entrate?

Per questa operazione è bene farsi aiutare dal proprio consulente.

Di fatto occorre iscriversi al sito dell’Agenzia delle Entrate ed accedere attraverso le credenziali che verranno fornite e che è importante non siano perse.

 

Quali adempimenti occorre fare?

La Parrocchia è opportuno che conservi le fatture che le vengono trasmesse (per garanzie su acquisti, detrazioni, ecc.).

Si precisa però che per “conservazione delle fatture” non si deve intendere la conservazione delle fatture cartacee in un raccoglitore o la memorizzazione di un file sul computer; ma è un processo regolamentato dalla Legge, nello specifico dal Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD), che prevede la conservazione e l’accessibilità alle stesse in originale (ovvero digitale) atteso che la fattura con valore legale è unicamente quella conservata in modalità digitale

Il processo di conservazione elettronica come definito dalla normativa è fornito, oltre che da operatori privati certificati, anche (al momento gratuitamente) dall’Agenzia delle entrate per tutte le fatture emesse e ricevute elettronicamente.

Per questo aspetto è opportuno farsi aiutare dal proprio consulente.

 

ENTI IN POSSESSO, OLTRE CHE DEL CODICE FISCALE, ANCHE DI PARTITA IVA

 

In questo caso la Parrocchia o l’Ente ecclesiastico si potrà trovare in tre situazioni:

  1. a) ricevere una fattura da parte di terzi (professionisti e/o aziende);
  1. emettere una fattura a un’impresa o azienda (ovvero a un altro soggetto con partita IVA);
  2. emettere una fattura a un consumatore finale ovvero a un soggetto non in possesso di partita IVA come ad esempio una persona fisica che eventualmente richiede fattura perché ha iscritto il bambino alla scuola.

In questo caso la Parrocchia, per l’attività che esercita nel ramo commerciale, è tenuta ad agire come tutti i soggetti in possesso di partita IVA e conseguentemente a seguire l’iter richiesto dalla normativa e ad attivarsi per l’emissione della fattura elettronica.

 

Cosa è bene fare?

E’ opportuno agire con i propri consulenti e attivarsi affinché siano istruiti gli operatori che svolgono mansioni amministrative nell’ambito dell’attività commerciale della Parrocchia.

Richiamando l’attenzione che è necessario che l’attività commerciale della Parrocchia abbia non solo la contabilità aggiornata ma anche il c/c dedicato a tale attività, affinché non vi sia promiscuità tra l’attività istituzionale della Parrocchia e quella commerciale, si evidenziano in sintesi le operazioni da eseguire che comunque è bene siano preventivamente concordate con il proprio consulente che dovranno innanzitutto fornire il Codice Destinatario:

 

  1. a) se si riceve una fattura da parte di terzi (professionisti e/o aziende)
  • comunicare al fornitore codice fiscale, partita iva e indirizzo telematico (PEC o Codice destinatario) al quale si desidera ricevere la fattura;
  • recuperare la fattura dal proprio indirizzo telematico ovvero dal portale dell’Agenzia delle Entrate (accesso con credenziali);
  • registrare la fattura nella contabilità dell’attività commerciale.
  1. b) se si emette una fattura a un’impresa o azienda (ovvero a un soggetto con partita IVA)
  • redigere in modo informatico la fattura;
  • trasmettere elettronicamente la fattura tramite SdI;
  • verificare le notifiche da SdI;
  • inserire la fattura emessa nella propria contabilità.

 

  1. c) se si emette una fattura a un consumatore finale (ovvero a un soggetto privo di partita IVA – ad esempio una persona fisica che ha iscritto il bambino alla scuola e richiede la fattura per motivi di detrazione).
  • redigere in modo informatico la fattura;
  • trasmettere elettronicamente la fattura tramite SdI;
  • consegnare la copia cartacea al soggetto interessato,
  • informare che l’originale è nell’area riservata dell’AdE (Agenzia delle Entrate);
  • inserire la fattura emessa nella propria contabilità.

 

Infine, con riferimento alle fatture dei fornitori, attesa la comunicazione agli stessi del Codice Destinatario, arriveranno alla FISM o al Consulente tutte le fatture degli stessi fornitori: sia relative all’attività commerciale che anche all’attività istituzionale.

 

Occorrerà concordare con FISM o Consulenti, probabilmente anche con modalità via web, l’esatta contabilizzazione delle fatture commerciali e la consegna (cartacea o via web) delle fatture istituzionali.

Per le Parrocchie con o senza attività commerciale che non sono in grado di provvedere agli adempimenti sopra descritti la FISM o i Consulenti potranno rendersi disponibili ad intervenire secondo modalità da concordare.

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